PNRR, al via il “Piano Scuola 4.0”: 2,1 miliardi per 100.000 classi innovative e laboratori per le professioni digitali del futuro. Così l’ex Ministro Patrizio Bianchi: “In atto il più grande intervento trasformativo del sistema istruzione. Con PNRR e risorse europee 4,9 miliardi sulla digitalizzazione”. Così esordisce il comunicato stampa pubblicato dal Ministero dell’Istruzione in data lunedì 08/08/2022 sul proprio sito istituzionale.
Nel corso del presente anno scolastico le scuole saranno, più precisamente, destinatarie di ingenti risorse finanziarie, in aderenza al Piano “Scuola 4.0” e alla linea di investimento 3.2 (Azione 1 Next Generation Classrooms, Azione 2 Next Generation Labs, risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica in attuazione dell’investimento 1.4 finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU, Investimento 1.4 Intervento straordinario finalizzato alla riduzione
dei divari territoriali, ecc.)
Le comunicazioni ministeriali inerenti i finanziamenti PNRR veicolano un messaggio di notevole impatto mediatico e politico che manca, però, di soffermarsi su quanto dovrebbe essere alla base di ogni Pubblica Amministrazione:
– la determinazione delle risorse umane che dovranno far fronte alla gestione finanziaria delle centinaia di migliaia di euro che, tra non molto, verranno a costituire patrimonio di ogni Istituzione Scolastica;
– la mancata previsione dei compensi che, a detto personale amministrativo e contabile, DEVONO – o, perlomeno, dovrebbero – essere riconosciuti per un tale immane aggravio burocratico.
Ed invero, con le suesposte comunicazioni istituzionali, viene stabilito che le scuole, nell’ambito dell’autonomia, dovranno costituire dei team di lavoro dedicati per la progettazione, rilevazione, attuazione, monitoraggio e valutazione degli interventi. Tali gruppi di lavoro sarebbero composti dal Dirigente Scolastico, dai docenti, dall’animatore digitale e da “tutor esperti interni e/o esterni”.
Nelle suddette note non viene mai menzionato il Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi.
Eppure, nell’ambito della compagine scolastica, l’unica figura cui si riconducono competenze di natura tecnica, contabile ed amministrativa è proprio quella del Direttore Sga.
Il Ministero, infatti, in tema di gestione delle risorse PNRR sottolinea: “Il minimo comune denominatore saranno arredi facilmente posizionabili, attrezzature digitali versatili, la rete wireless o cablata. Ma a scegliere come saranno disposti o articolati saranno le scuole: il dirigente scolastico, in collaborazione con l’animatore digitale e il team per l’innovazione, potrà
costituire un gruppo di progettazione che coinvolgerà progettisti, docenti e studenti per il disegno degli ambienti di apprendimento fisici e virtuali, per la progettazione didattica basata su metodologie innovative adatte ai nuovi ambienti, per la previsione di misure di accompagnamento nell’utilizzo degli spazi didattici modificati”.
Sul Direttore SGA tutto tace.
L’Associazione sindacale AIDA Scuole, con la presente, a seguito della tardiva apertura dei tavoli di contrattazione e considerate le comunicazioni delle delegazioni sindacali trattanti, che evidenziano scelte di mortificazione e discriminazione a carico dei DSGA
PROCLAMA
lo stato di agitazione dei Direttori SGA e chiede l’avvio della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione, come previsto dall’art. 1 comma 4 della Legge 83/2000, di modifica dell’art. 2 comma 2 della Legge 146/1990 in materia di diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e dall’ art. 11 dell’Accordo sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e sulle procedure di raffreddamento e conciliazione in caso di sciopero.
Il Direttore amministrativo delle scuole ha sempre pagato l’appiattimento, ovviamente verso il basso, anche a causa dalla “fluidità” del ruolo, che quasi consentirebbe a chiunque di svolgere questa professione. Tale squalificazione ormai inveterata, non è più accettabile anche alla luce dell’evidente discostamento tra il vecchio ruolo di segretario e le nuove competenze professionali richieste al Direttore amministrativo della scuola, quale Pubblica Amministrazione. Bene è portare i sindacati rappresentativi della nostra parte, ma con il prioritario scopo di valorizzare l’identità associativa dei DSGA.Guardiamo l’esempio dato dalla categoria dei Dirigenti scolastici, che ha saputo acquisire una adeguata valorizzazione nella contrattazione collettiva. Ciò anche sfuggendo alla tentazione di farsi rappresentare esclusivamente dai canonici sindacati della Scuola, il cui scopo è quello, ovviamente, di contemperare i più disparati interessi degli operatori della scuola, nella “cinematica logica dei tesseramenti”.Tale ultimo approccio, che ha riguardato anche i Direttori SGA è stato, come risulta dalla evidenza dei fatti, fallimentare.Quello che Aida scuole chiede ai sindacati è un approccio centripeto in quanto quello opposto vanificherebbe, tutto lo sforzo propositivo messo in atto sino ad ora, dalla NOSTRA Associazione esclusivamente negli interessi della nostra CATEGORIA. Quindi, #nonaccettiamocaramelledaglisconosciuti
Roma, 20 giugno 2022
Giuliana Sannito
#aidametticilafaccia#iostoconAIDASCUOLE